«L’amore è la cosa più importante della mia vita».
Yuliya Mayarchuk
A dirlo è Yuliya Mayarchuk, occhi azzurri, profondi. Quel genere di occhi che più che guardare stuzzicano. Sguardo luminoso e voce pacata. E non lasciatevi confondere dal suo aspetto perché Yuliya è ciò che appare, ma soprattutto quello che non appare: una donna forte, simpatica e poliedrica, capace di passare velocemente dai ruoli comici a quelli drammatici. Per tanti anni ha vestito i panni di Tania nella fiction La Squadra, a cui sono seguite tante serie Tv di successo e adesso, la bella attrice ucraina, torna al cinema e lo fa in grande stile. Sarà infatti la protagonista di “Mai per sempre”, il nuovo film di Fabio Massa. Una pellicola drammatica che affronta, in maniera estremamente autentica, il tema della violenza.
Se dovesse raccontare il film Mai per sempre in una frase o due?
«Luca, interpretato da Fabio Massa, vive una storia felice con Maria, una bella donna ucraina che ha alle spalle un passato di violenza. E quando la loro relazione sembra andare a gonfie vele, ecco arrivare Livio, l’ex marito di Maria che si insinuerà nelle loro vite fino a distruggerle.»
Mai per sempre è un film che affronta tematiche importanti quali la violenza e l’abbandono, come si è preparata per un ruolo così drammatico?
«Non ho avuto grandi difficoltà anche se il film racconta un grande dolore. Mi piace molto interpretare ruoli così forti probabilmente perché sono nelle mie corde, mi vengono naturali.»
E’ mai stata vittima di violenza?
«Fortunatamente no, ma ho assistito a tante scene di violenza perché sono cresciuta nell’ex Unione sovietica, un paese dove purtroppo c’è molto alcolismo. La mia è sempre stata una famiglia per bene, ma un po’ dappertutto c’erano donne che subivano violenza e ciò era spesso causato dall’abuso di alcool.»
Mi racconta un aneddoto divertente sul set di Mai per sempre?
«Stavamo girando, in pieno giorno, una scena in cui il mio fidanzato Luca veniva picchiato per strada dal mio ex marito Livio. Proprio in quel momento è passata da lì una suora che, spaventata dalla lite, ha cominciato a gridare e a chiedere aiuto. Ci abbiamo messo un po’ a farle capire che era la scena di un film e che era tutto finto. E’ stata davvero una situazione molto divertente.»
Ha ricevuto diversi premi nella sua carriera.
«Si, e ne vado molto fiera. L’ultimo, in ordine di tempo, l’ho ricevuto al Los Angeles Cine Feast. Sono particolarmente legata al Villammare film festival, perché mi ha permesso di conoscere tre anni fa Fabio Massa, e quest’anno, sempre in questo festival, sono stata premiata per Il ladro di cardellini, un film che sta uscendo adesso nelle sale.»
Mi parla di questo film?
«Il ladro di cardellini ha vinto il Montecarlo film festival gestito da Ezio Greggio. In questo film interpreto la moglie di Nando Paone, un uomo che si sente molto solo perché ha perso la moglie e che, grazie alla figlia si troverà a casa una straniera che lo accudirà in cambio del permesso di soggiorno. Questa convivenza si trasformerà alla fine in un sentimento vero e proprio.»
Ha recitato in numerose fiction, da Il maresciallo Rocca, a La squadra, a Montalbano. C’è un personaggio a cui è legata e soprattutto un attore che le ha lasciato o insegnato qualcosa?
«Non mi lego molto ai personaggi che interpreto: li amo quando inizio il set e li lascio non appena finisce. Però sarò per sempre grata a Tania, il personaggio della fiction La squadra, che ho interpretato per tanti anni e che mi ha dato davvero tanta visibilità. Ho lavorato con tanti bravi attori ma adoro Vincenzo Salemme, con il quale ho recitato e che mi ha anche diretta in un suo spettacolo. Ho sempre avuto una grandissima ammirazione per lui, per il suo spessore artistico, la sua professionalità e il suo immenso talento. E’ uno che ti sprona molto e ti spinge soprattutto a superare i tuoi limiti. Un vulcano!»
Quali sono i suoi prossimi progetti?
«Reciterò in due spettacoli teatrali. “Neve nera”, un libero adattamento di Mario Brancaccio all’opera di Bulgakov “Romanzo teatrale”, in cui interpreto la segretaria di un partito russo, e “Folle normalità”, una commedia a due personaggi scritta proprio per me da Jury di Monaco, dove interpreto, in chiave ironica e grottesca, tanti personaggi storici diversi.»
Cos’è per lei l’amore?
«L’amore è quello che continuo a vivere da 23 anni con il mio compagno Cristiano. Anche se non ci siamo ancora sposati, siamo molto legati e molto complici. Ogni volta che lo guardo mi rendo conto di quanto sono fortunata ad averlo al mio fianco.»
Chi è Yuliya Mayarchuk oggi?
«E’ la stessa persona di vent’anni fa, un po’ più sicura e matura. Una donna semplice che ama la famiglia e che è prima di tutto una madre.»
C’è qualcosa che le manca?
«Da un punto di vista personale mi sento serena e totalmente appagata, anche perché ho un compagno fantastico e due belle bambine. Dal punto di vista lavorativo mi mancano molte cose. Mi sento ancora all’inizio.»
C’è un copione che vorrebbe ricevere, o un regista con cui vorrebbe lavorare?
«Anni fa ho fatto il provino per il film La sconosciuta di Tornatore ma non sono stata presa. Venire diretta da un regista creativo e preparato come Giuseppe Tornatore sarebbe il massimo per me, perché significherebbe coronare il sogno di una vita. E chissà che non accada…»
© Intervista pubblicata su Gioco Pulito