‘Sleeping dogs’: un noir tortuoso con un superbo Russell Crowe

Un triangolo amoroso e un misterioso omicidio che affondano le radici in un cold case. Un ex detective, affetto da perdita di memoria, è costretto a rispolverare il caso di un brutale omicidio accaduto dieci anni prima.


Lo avevamo lasciato prete e lo ritroviamo ex poliziotto affetto da demenza. Lui è Russell Crowe, che ritorna al cinema con un film tutto nuovo,  Sleeping dogs, ovvero ‘cani che dormono’. Un thriller poliziesco avvincente in cui interpreta Roy Freeman, un ex detective della omicidi malato di Alzheimer, costretto a rivisitare un cold case che non riesce a ricordare. Un noir moderno, che descrive un mondo in cui la giustizia viene restituita senza pietà, anche dopo molti anni.

Sleeping Dogs, è l’esordio alla regia di Adam Cooper, noto per le sceneggiature di “Assassin’s Creed” (2016), “Divergent: Loyal” (2016), “Transporter Reloaded” (2015), “Exodus: Gods and Kings” (2014) e “Accepted”. (2006).

La pellicola è l’adattamento cinematografico del romanzo poliziesco Il libro degli specchi di Eugen Ovidiu Chirovici.

La trama

Sleeping Dogs si apre con il suo protagonista, il detective in pensione Roy Freeman (Russell Crowe), immerso nell’incubo della demenza. Roy è costretto a consegnare il distintivo dopo aver causato un incidente guidando in stato d’ebbrezza. Con la barba bianca e la testa rasata, è costretto a gironzolare per la casa guardando degli appunti che gli ricordano non solo le cose basilari ma anche il suo stesso nome. Da subito i post-it presenti ci riportano a Memento (Christopher Nolan, 2000), anche perché narrativamente il film è costruito in modo frammentario. Roy si sta sottoponendo ad un trattamento sperimentale contro l’Alzheimer, i suoi ricordi sono confusi. La sua routine viene stravolta quando si ritrova suo malgrado coinvolto in una nuova indagine che ha per protagonista Isaac Samuel (Pacharo Mzembe), un uomo condannato per il sanguinoso omicidio del professore Joseph Wieder (Marton Csokas), avvenuto dieci anni prima.

«Le persone inventano cose continuamente. Mentono per proteggersi. Costruiscono storie per farle apparire più di quello che sono, perché la realtà è troppo dolorosa»

Samuel, ormai nel braccio della morte, si dichiara innocente. Erano stati Roy e Jimmy (Tommy Flanagan), all’epoca suo partner, a ritenerlo colpevole. Da lì, nonostante la mancanza di memoria, Roy deciderà di approfondire il caso iniziando una vera e propria indagine alla ricerca della verità. Freeman, mettendo insieme le brutali prove di un’indagine per omicidio durata dieci anni, scopre una sinistra rete di segreti sepolti e tradimenti collegati al suo passato. Affidandosi solo all’istinto, affronterà una verità agghiacciante: a volte è meglio lasciare tranquilli i cani che dormono.

L’analisi

Scritto da Adam Cooper, Bill Collage e EO Chirovici, con la regia di Cooper, Sleeping Dogs affronta un argomento interessante: la perdita di memoria in qualcuno la cui carriera impone, invece, di ricordare tutto. La fotografia di Ben Nott consente allo spettatore di godersi il film senza inutili fronzoli visivi. Strutturalmente, Sleeping dogs è realizzato a episodi che corrispondono alla presentazione dei personaggi e al loro coinvolgimento nell’omicidio. Il film, malgrado qualche evidente strafalcione, riesce a mantenere l’intrigo e la suspense, soprattutto grazie alla convincente interpretazione di Russell Crowe, perfetto in un ruolo carnoso e visibilmente sentito. Lo spettatore accede alle informazioni dell’indagine insieme al suo protagonista, ne diventa in un certo qual modo un altro “detective” che cerca di dipanarsi in mezzo a una rete fatta di segreti e tradimenti. Roy decide di recuperare i suoi ricordi e la sua identità, ma «Alcune bugie non muoiono mai».

Ritroviamo tutti i cliché del romanzo poliziesco: dalla trama labirintica alla manipolatrice femme fatale

Un enigma dall’inizio alla fine

Questo film è un enigma dall’inizio alla fine: la storia viene raccontata da molteplici punti di vista attraverso la versione di ogni personaggio che riempie un pezzo del puzzle. Così come Roy, anche lo spettatore è spesso all’oscuro di ciò che sta accadendo, nè sa come le cose e i personaggi siano collegati e soltanto attraverso lunghe sequenze di flashback scopriamo le vicende. Cooper spesso fotografa Roy con obiettivi grandangolari proprio per sottolineare il punto di vista distorto del protagonista. Sleeping Dogs è così intrigato da obbligarti a restare incollato allo schermo anche quando ti confonde, e si rivela un noir tortuoso che gioca con la memoria, dove il protagonista, che appare uno spettro sulle tracce di altri fantasmi,  è determinato a rimettere le cose a posto prima che sia troppo tardi.

Il tema dell’Alzheimer

Il tema dell’Alzheimer sembra prendere sempre più piede nel mondo del cinema. Il regista neozelandese Martin Campbell ha usato lo stesso tema in “Memory”, interpretato da Liam Neeson, così come Michael Keaton nel thriller Knox Goes Away, suo debutto alla regia. Anthony Hopkins ha vinto  un Oscar nel 2021 per aver interpretato un uomo affetto da demenza in “The Father”. Del resto, «La memoria è una cosa mutevole», intona una voce fuori campo in Sleeping Dogs, e forse bisognerebbe riflettere sul fatto che a volte il dolore è così intenso da rimanere sepolto nel profondo mentre i ricordi riaffiorano in frammenti “come pezzi di un puzzle”.

Il trailer del film Sleeping dogs”

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