Mădălina Ghenea: da Sophia Loren al ruolo di produttrice

“Tutto quello che faccio, lo faccio con il cuore, non ho mai fatto le cose per uno scopo. Credo che la chiave di tutto sia la passione che uno mette nel fare le cose.” 

Pelle ambrata, bellezza disarmante, sguardo aguzzo e un’eleganza innata sono gli elementi che la contraddistinguono da sempre. È stata una femme fatale al cinema con Jude Law in Dom Hemingway e musa per Sorrentino in Youth – La giovinezza. Lei è Mădălina Ghenea. Gentile e misurata, si sbilancia poco. Arriva fasciata in un abito nero che la avvolge mostrando tutte le sue forme. Ha un sorriso genuino che nasconde tutta la sua fragilità e quel senso di inadeguatezza che si porta dietro da tempo. Da sempre fedele a se stessa e ai suoi sogni, oggi più che mai invita le donne ad ascoltarsi e ad osare. Esattamente come ha fatto lei, che ha avuto il coraggio di intraprendere un nuovo percorso che l’ha resa produttrice.

E di strada questa giovane donna arrivata dalla Romania ne ha fatta parecchia. Dalla serie televisiva I Borgia al film Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino, passando per Zoolander 2Smitten!, opera prima di Barry Morrow Deep Fear. Attrice, produttrice, showgirl, mamma, Mădălina sembra non fermarsi mai. Proprio a Venezia ha ritirato il premio “Global artist of the year” nella serata di gala al Grand Hotel Excelsior, in occasione della dodicesima edizione del “Premio Cinema e Industria”. «I premi sono importanti», mi dice. Sul set ha sempre scelto con il cuore e portare in scena Sophia Loren è stato per lei un immenso dono, così come racconta in questa intervista.

In House of Gucci ha vestito i panni di Sophia Loren. Com’è stato interpretare questa icona del cinema?

È stato sicuramente un onore per me portare in scena questa attrice, una sorta di benedizione. Lei è esattamente il mio modello di donna e artista.  Sophia Loren è un personaggio amato non solo in Italia ma in tutto il mondo. Le mie foto sul set del film House of Gucci hanno avuto subito un risalto internazionale, questo proprio per l’amore che il pubblico ha per l’attrice della Ciociara.

In House of Gucci ha recitato accanto ad Al Pacino e Jeremy Irons. Che esperienza è stata?

È stata un’esperienza pazzesca, anche perché il ruolo che ho portato in scena io non esisteva. Non c’era il personaggio di Sophia Loren nella sceneggiatura, infatti al provino mi ero presentata per un ruolo diverso. Quindi sono stata fortunata, questo cambiamento mi ha permesso di far parte di un progetto straordinario con un cast a dir poco stellare.

A proposito di cast stellare, lei ha recitato con Lady Gaga, tra l’altro proprio in concorso a Venezia con Joker: Folie à Deux.

Lady Gaga è un’artista straordinaria, camaleontica, trasformista. Ho visto il sequel alla Mostra del cinema di Venezia, in Sala Grande. Desideravo tantissimo vedere questo film. Sono molto schiava del cinema, lo ammetto. È un mondo che mi affascina da sempre. Ho vissuto il red carpet di Joker: Folie à Deux da fan, proprio in mezzo al pubblico, anche se ero invitata. Volevo godermi lo spettacolo fino in fondo.

Quest’anno ricorre il decimo anniversario di quello che è stato uno dei suoi film più importanti, Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino. Che ricordo ha di questo film?

Quello di Youth è un anniversario molto importante per me. Sebbene siano passati dieci anni, essere diretta da un regista come Paolo Sorrentino è qualcosa di indimenticabile. Sono stata premiata a Venezia di recente, insieme a Nicola Giuliani, che è il produttore di quel film, ed è stato un grandissimo onore. Proprio qui, a Piazza San Marco, ho girato la scena con Michael Caine. È stato forse uno dei momenti più importanti della mia vita. Soffro di inadeguatezza, penso sempre di non essere all’altezza e con ogni premio provo a fare delle promesse che poi cerco di mantenere. Mi servono per ricordarmi di non deludere le persone che mi circondano. Per me Nicola Giuliani è assolutamente geniale.

Non solo attrice ma adesso anche produttrice. Quando è nata questa passione?

Quello di produttrice è un ruolo nuovo per me. È nato tutto per caso. Ho creato questa casa di produzione pubblicitaria, la Youmadbrah nel 2017, quando ero incinta di mia figlia. Dopo 23 anni di lavoro mi ero un po’ fermata e così ho deciso di realizzare questo progetto iniziando a realizzare delle pubblicità. Del resto provengo proprio da quel mondo. È stato pazzesco perché sono passata dal ruolo di testimonial a quello di produttrice. È stata un’esperienza interessante e formativa. E proprio a Venezia, quest’anno, ho ricevuto il mio primo premio come produttrice. Questo è il mio ottavo premio da inizio anno. Lavorativamente parlando sono molto felice.

Ha lavorato con veri e propri divi del cinema, ma ce n’è uno a cui è più affezionata?

È stato bellissimo lavorare con Al Pacino, che è davvero meraviglioso sul set. Ricordo che quando dovevo fare le foto per il film House of Gucci continuava a chiamarmi dicendo: “Sophia, vieni a fare una foto”. Ma ho bellissimi ricordi anche di Harvey Keitel, che parlava di me in conferenza stampa al Festival di Toronto, o di Michael Caine e Jude Law. Sono delle star mondiali e da loro puoi solamente imparare. Poi, più sono importanti e più risultano semplici. Ricordo che non perdevo mai le interviste di Michael Caine perché le trovo veri e propri aforismi, quasi delle lezioni. Ha una vera e propria fame di vita, ama il cinema in una misura pazzesca. Non c’è età in questo mestiere, lui lo ripete sempre e difatti ama fare film come dal primo giorno.

Mi racconta un aneddoto divertente di uno dei film che ha girato?

Guarda, ho un aneddoto carino che tra l’altro è legato all’anniversario di Youth – La giovinezza. Mi trovavo a New York per l’anteprima mondiale di Don Hemingway, film in cui sono co-protagonista con Jude Law. Tra una chiacchiera e l’altra esce fuori che stavo facendo i provini per il nuovo film di Sorrentino e lui lì mi ha espresso tutta la sua stima per il regista partenopeo palesando il suo desiderio di lavorare con lui. Quando sono tornata in Italia e ho completato i provini che poi mi hanno portata poi a far parte del film Youth, ho raccontato a Paolo ciò che mi aveva chiesto Jude Law. Poi loro due hanno lavorato insieme nella serie The Young Pope. Ora, non so se l’artefice sia io, ma di certo ho riportato le parole di Jude.

C’è un ruolo che vorrebbe fare e non le hanno ancora proposto?

Sì. C’è un ruolo che desidero fare da tempo ed è anche in un film che vorrei co-produrre. Mi è stato presentato da Nick Vallelonga, premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale di Green Book. È un film di un giovane italiano, Luca Tartaglia. La sceneggiatura di questo progetto è meravigliosa, è quel ruolo che desideravo da tantissimo, anche perché è veramente particolare e diverso da tutto quello che ho fatto finora.

Quanto è importante per lei la passione?

Tutto quello che faccio, lo faccio con il cuore, non ho mai fatto le cose per uno scopo. Da sempre credo che la chiave di tutto sia la passione che uno mette nel fare le cose. Da sempre mi piace scoprire giovani talenti. Ho iniziato con le campagne pubblicitarie e in giro per il mondo ho scoperto tanti bravi fotografi. Adoro il processo della creazione. Sono riuscita a fare tante campagne con l’idea di portare pezzi di cinema nella pubblicità. Ad esempio ho fatto la campagna Yamamay, che è comunque intimo, scattando e girando a Cinecittà. E questa è stata una mia idea e una mia lotta. In qualche modo torno sempre su quello che amo, che è il cinema.

Richard Shepard, Paolo Sorrentino, Ben Stiller, Paolo Sorrentino, Ridley Scott. Ma c’è un regista con il quale vorrebbe assolutamente girare un film?

Alejandro González Iñárritu e Gaspar Noè, per il quale nutro una vera e propria fascinazione. Gli ho anche scritto da fan sui social e mi ha risposto. Devo confessare che ho un grande rimorso: non avevo ancora il visto quando Tarantino mi scelse per il film Once Upon a Time in Hollywood, dove dovevo interpretare la moglie di Leonardo DiCaprio. Cercavano una sorta di Sophia Loren e, non avendo ancora il visto di lavoro, (sebbene avessi provato in tutti i modi ad ottenerlo in tempo), ho perso questa grande possibilità di lavorare con Tarantino. Il regista ha recentemente dichiarato che farà il suo decimo e ultimo film, quindi forse non c’è più questa possibilità. Però lo metto comunque nella mia top list.

© Intervista pubblicata su Taxi Drivers il 20/09/2024

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