Incarna il cinema dal volto umano e rappresenta la bellezza del sud in un solo, semplice, accenno di sorriso. Ha qualcosa di profondamente autentico e un’energia contagiosa.
Un nome originale e una personalità densa che racchiude un mondo immenso e sfaccettato, come la regione in cui è nata.
Impegno e passione. E’ questo il mantra di Giglia Marra, attrice poliedrica, capace di passare con disinvoltura dalle fiction al film di genere. Cresciuta con i film di Anna Magnani e fidanzata con Federico Zampaglione, la bella attrice pugliese protagonista dello short thriller Bianca, presentato la scorsa estate alla rassegna “I Giardini della paura”, tornerà presto in Tv e lo farà in grande stile con una serie tutta nuova, “Lolita Lobosco”, per la regia di Luca Miniero, che avrà per protagonista Luisa Ranieri.
Nel corto “Bianca”, di cui è protagonista insieme a Linda Zampaglione, interpreta una madre. E’ stato difficile calarsi in questo ruolo?
«E’ stato abbastanza impegnativo, anche perché ho un ruolo carico di responsabilità. Quando ho letto la sceneggiatura scritta da Federico Zampaglione con Gianluigi Perrone, ho subito capito che avevo di fronte un corto dalle dinamiche profonde. Mi sono estraniata per cercare di capire l’anima del mio personaggio e le emozioni descritte nella sceneggiatura. Sono stata fortunata perché con Linda Zampaglione, che nel corto interpreta Bianca, c’è stata sin da subito un’alchimia perfetta. Soprattutto nella seconda parte, Bianca 2, in cui perdo mia figlia. Interpretare questo ruolo dopo il lockdown è stato, se vogliamo, catartico.»
Nel 2007 ha preso parte al suo primo corto, “Lacrime di luna”, che le è anche valso un prestigioso riconoscimento.
«È stato il mio primo cortometraggio e ne vado orgogliosa perché il regista Riccardo Papa è davvero pieno di talento. Ho vinto il premio di migliore attrice protagonista al “Tenebria film festival”. La cosa divertente è che ho iniziato con un corto di genere horror e oggi, a distanza di tempo, mi sono ritrovata di nuovo protagonista nello stesso genere.»
Ha interpretato spesso ruoli drammatici. E’ lei a sceglierli o le vengono proposti?
«Ho una propensione al drammatico, al crime, e di conseguenza mi riesce bene interpretare questi ruoli. Mi piacerebbe tantissimo recitare in delle commedie. Ti anticipo che ci sarà una miniserie Tv in cui avrò un ruolo brillante, una commedia. Non posso dirti di più, è una cosa molto diversa da quelle che ho fatto finora. E’ un progetto tutto italiano, molto importante e uscirà a settembre.»
Da cosa nasce questa passione per la recitazione?
«E’ nata da bambina, da quei meravigliosi film che vedevo in Tv con mio padre e mia madre. Restavo letteralmente affascinata dalle bellissime e bravissime attrici del tempo, Monica Vitti e Anna Magnani, donne cariche di passione e di istinto. Lì ho capito che nella vita volevo essere come loro.»
Lei è nata in un paesino in provincia della Puglia. Quali difficoltà riscontra chi viene dal sud e vuole approcciarsi al mondo del cinema e dello spettacolo?
«Io sono nata a Mottola, un paesino in provincia di Taranto, e per chi viene dal sud è tutto più difficile. Devi necessariamente trasferirti a Roma, iniziare a studiare, e soprattutto devi convincere la tua famiglia nella scelta di questo mestiere. Quando i miei hanno capito quanto fosse importante per me seguire questa passione mi hanno appoggiata in pieno. Tra l’altro ho avuto un approccio didattico con questo mestiere perché mi sono laureata in lettere con indirizzo cinema, per cui il cinema l’ho anche studiato. Mi appassionava così tanto che volevo conoscere quelle che erano state le radici del cinema italiano.»
E’ stata protagonista del videoclip dei Tiromancino “Noi casomai” insieme a Francesco Montanari. Com’è stato lavorare con il Libanese?
« “Noi casomai” è una ballata d’amore travolgente. Io e Francesco abbiamo girato questo video come se fosse un vero e proprio film perché avevamo delle battute e il copione prevedeva diverse scene. Montanari è un grandissimo professionista, uno dei più grandi giovani attori che abbiamo oggi in Italia. E’ riuscito a mettermi subito a mio agio anche perché il copione prevedeva la scena di un bacio e con Federico presente poteva diventare imbarazzante. Invece è stato tutto molto professionale. »
A proposito di videoclip, “Vento del sud” dei Tiromancino è stato girato nella sua terra, la Puglia.
«Quando Federico mi ha detto che lavorava a una canzone ispirata al sud, gli ho subito proposto di girare il video in Puglia perché è una terra meravigliosa piena di bellissimi scorci. Così abbiamo deciso di rappresentare l’anima della costa tarantina, con i colori della natura e i profumi del mare.»
Che rapporto ha Zampaglione con la Puglia?
«Adora questa terra, va spesso in giro per le stradine perché è curioso, vuole vedere le viuzze, scoprire le cose tipiche della tradizione e conoscere anche un po’ il dialetto. Riesce a dire persino il nostro famoso scioglilingua: “Ce ‘nge n’am’à sscí, sciamanínne, ce non ‘nge n’am’à sscí, non ‘nge ne sime scénne!”»
Chi è oggi Giglia Marra?
«È un mix di tante cose: tradizione, passione ed emancipazione. Piedi ben saldi e testa tra le nuvole. Una donna che ha una voglia infinita di fare.»
Cosa le manca?
«Beh, mi mancano diverse cose, ma vivo bene. Mi accontento di quello che ho e benedico ogni giorno Dio per quello che mi dà.»
Quindi crede in Dio?
«Tantissimo. Non solo ci credo, mi ci affido. So di non essere perfetta, ma so anche che la mia forza sta proprio nella fede.»
Ha mai pensato di cantare? Magari un duetto con il suo compagno Federico Zampaglione?
«Un duetto con Federico lo escludo. Mi piacerebbe tanto prendere parte a un musical, sarebbe interessante. Durante gli anni di recitazione ho studiato anche canto per cui sarebbe una bella sfida.»
© Intervista pubblicata su Amazing Puglia, num. Luglio 2020