Roberto Farnesi: questa è la mia vita

Un predatore in continuo movimento, allure carismatica, sguardo tenebroso. Lui è Roberto Farnesi, cinquant’anni tondi e una passione per il cinema e per Tarantino. «Pulp fiction e Jango sono i miei film preferiti, tant’è che il mio cane si chiama proprio così».

Attore tanto amato dal pubblico per i suoi ruoli nella soap opera CentoVetrine e la fiction Carabinieri, adesso Farnesi è di nuovo in Tv, sulle reti Rai, con la serie di successo “Il paradiso delle signore”, di cui l’attore è profondamente innamorato. «Avrei voluto vivere negli anni ‘60, quelli in cui è ambientata la serie, perché trovo che siano degli anni meravigliosi. Il mio personaggio poi è bellissimo anche se diventerà sempre più stronzo».

E’ tornato in Tv con “Il paradiso delle signore”. Cosa le piace di questa seguitissima fiction e del suo personaggio?

«Da ottobre sono in Rai con Il paradiso delle signore, un daily che andrà in onda tutti i giorni fino a primavera. E’ ambientata nel boom economico del periodo delle grandi speranze, cosa che purtroppo oggi manca. Sono estremamente contento di questa serie, del mio personaggio che amo, della fotografia, delle sceneggiature, e del cast: attori tutti molto bravi, anche i più giovani.»

Quanto è diverso rispetto ai personaggi che decide di interpretare?

«Scelgo sempre personaggi lontani da come sono io e sempre tutti diversi, anche perché altrimenti mi finirebbe il divertimento.»

C’è un ruolo che ancora non le hanno proposto?

«Amo molto la commedia, in particolare il genere tragicomico, che poi è quello meglio riuscito in Italia. Ma purtroppo un ruolo in un film del genere non mi è mai stato proposto, speriamo arrivi prima o poi! Magari nella maturità, per non dire tarda età. Sono certo che arriverà…»

Qual è il suo punto di forza?

«Questo dovrebbero dirlo gli altri, probabilmente l’essere sempre riuscito a rimanere con i piedi per terra. Sono più di vent’anni che faccio questo mestiere e quindi posso confermare di essere rimasto me stesso, e soprattutto legato al mondo reale.»

Un suo difetto?

«Indubbiamente la pigrizia, a livelli assurdi, quasi patologici.»

Vent’anni di carriera, mi racconta un aneddoto divertente sul set?

«Aneddoti ce ne sono tanti, forse troppi. Semmai posso raccontarti quali sono stati i set più divertenti. Senza dubbio la miniserie Tv Turbo, che è andata in onda su Rai 2 e poi le fiction Carabinieri e CentoVetrine. Questi set sono stati i più divertenti perché eravamo dei pazzi scatenati.»

E’ stato più volte definito un sex symbol. Che opinione ha al riguardo?

«Indubbiamente fa piacere essere considerato un sex symbol ma credo fortemente che si tratti di semplici cliché, se vogliamo abbastanza ridicoli, anche perché poi, alla fine, che significa esattamente questa parola? Preferisco essere affascinante più che un sex simbol

Farebbe mai un musical?

«In realtà no. Apprezzo e ammiro chi li fa perché è in grado di cantare e ballare, io non ho queste peculiarità, per cui il musical non è nelle mie corde.»

Che rapporto ha con la fede?

«Il mio è un vero e proprio rapporto di speranza. Qualunque religione si professi, penso che credere in Dio sia un po’ la speranza che l’uomo ha in un proseguo di cui nessuno ha certezza. E faccio il mea culpa perché è un rapporto troppo comodo: quando sono in difficoltà mi rivolgo a qualcuno lassù, quando mi va tutto bene, quasi me ne dimentico. Di sicuro non è questa la strada da percorrere, ma sono credente, a modo mio.»

Quando è stato il suo ultimo momento di difficoltà?

«Esattamente tre anni fa, è stato un momento di sbandamento abbastanza importante nella mia vita, che per fortuna sono riuscito a superare.»

Progetti futuri?

«Attualmente sono in Tv con la fiction il Paradiso delle signore, una serie di cui sono innamorato. E poi ho un secondo lavoro che è quello di imprenditore. Ho la fortuna e l’orgoglio di avere a Pisa un ristorante con sopra sette camere. Attualmente ho18 dipendenti e questa cosa mi riempie di soddisfazione perché dopo tanti anni di fatica la startup è finalmente finita.»

Angela Failla