Un thriller d’azione ricco di emozioni viscerali e Pencak Silat – la danza delle arti marziali – dove l’entusiasmo del regista supera la sua abilità.
Arriva su Netflix The Shadow Strays, il nuovo film d’azione del regista indonesiano Timo Tjahjanto, un thriller carico di adrenalina con Aurora Ribero, Hana Malasan, Ali Fikry, Adipati Dolken e Andri Mashadi.
Il film, presentato al Toronto Film Festival, esplora temi diversi, come la redenzione e la lealtà, sullo sfondo di un mondo criminale brutale e spietato.
The Shadow Strays segue la storia di una giovane assassina, 13, (Aurora Ribero) sospesa dall’organizzazione di killer d’élite per cui lavora, Shadow, dopo aver fallito una missione. Durante il suo periodo di inattività, la ragazza si lega a Monji, un ragazzo che ha recentemente perso la madre per colpa dell’organizzazione criminale. Quando scompare, 13 si imbarca in una missione per ritrovarlo, anche se ciò significa andare contro il suo mentore e il gruppo per cui lavora.
Raffica di proiettili, furia e fuoco
Dopo il successo della frizzante commedia d’ azione The Big 4, Timo Tjahjanto torna alla regia con The Shadow Strays, un sanguinoso film d’azione senza esclusione di colpi. Sangue che schizza da tutte le parti, coltellate inflitte con vigore, colpi di pistola e proiettili in tutto il corpo solo nei primi dieci minuti. Una vera e propria scarica di adrenalina. Il suo stile unisce il cinetismo delle arti marziali con l’esagerazione dei film splatter e la sua intensità è cresciuta molto negli ultimi anni.
La prima pecca arriva dalla sceneggiatura. Una trama lunghissima, ben 144 minuti, (un po’ troppi per quello che è un film d’azione), suddivisi tra i vari personaggi sparsi in tutta l’Asia. Mentre la storia si sgretola con l’eccessiva presenza di dialoghi espositivi che rendono il film abbastanza noioso, arriva l’implacabile lavoro di ripresa fatto di azione, spargimento di sangue con uccisioni graficamente più violente e diverse riprese creative. Non soddisfatto, il regista conclude il film stuzzicando la curiosità degli spettatori e preparandoli a un sequel.
Altra nota dolente di The Shadow Strays sono le sottotrame, piuttosto inutili, a cui si aggiungono personaggi minori che spesso si fermano per spiegare le loro motivazioni, e questo rende tutto abbastanza irritante.
La storia di due eroine
Aurora Ribero, la giovane attrice che veste i panni di 13, offre agli spettatori una performance potente, una delle più brutali, fisicamente parlando, e mai viste da parte di una star d’azione al femminile. Ribero domina ogni singola scena di combattimento come se lo facesse da tutta la vita: è un’ impresa ‘impressionante’, un mix sapiente di azione ed emotività. Hana Malasan è invece Umbra, la mentore. The Shadow Strays trasforma le due eroine Aurora Ribero e Hana Malasan in superstar: due fonti di atletismo ai massimi livelli in un raccapricciante percorso di spargimento di sangue. Nel finale, lungo e tagliente, le due protagoniste sono fisicamente così esauste che, con il viso ricoperto di sangue, sembrano identiche, tanto che è difficile dire chi sia l’una e chi l’altra.
I metodi creativi delle uccisioni e mutilazioni sono la specialità di Tjahjanto e si abbattono sullo spettatore a un ritmo travolgente.
Il trailer del film The Stranger Strays
Recensione pubblicata su Taxi Drivers, 18 ottobre 2024
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